Sfide

Ambiente, risorse naturali e salute umana

Sebbene l’uso di pesticidi sintetici in agricoltura abbia contribuito ad aumentare la produzione alimentare, ciò è avvenuto con costi elevati per l’ambiente, le risorse naturali e la salute umana. Gli erbicidi rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta nell’UE (131.300 tonnellate di principi attivi), corrispondendo al 33% di tutte le vendite di pesticidi nel 2019. A livello aziendale, gli agricoltori sono restii ad adottare metodi non chimici a causa della loro complessità, dei costi e del tempo di gestione, risultando quindi in una scarsa attuazione del controllo delle infestanti non chimico.

Varie iniziative politiche dell’UE, tra cui il Green Deal dell’UE e la sua Strategia Farm-to-Fork, la Strategia per la Biodiversità, nonché il Piano strategico PAC, hanno stabilito obiettivi specifici e ambizioni riguardanti la riduzione dell’uso di pesticidi di sintesi. Inoltre, progetti di ricerca innovativi (ad esempio, WeLaser4 e IWMPRAISE5) hanno testato alternative valide agli erbicidi dannosi.

Tuttavia, idee e metodi innovativi derivanti dalla pratica non vengono adeguatamente messe in evidenza e diffuse, e i risultati della ricerca non vengono ancora pienamente attuati. Secondo la Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi, sono stati fatti pochi progressi nella promozione dell’adozione di metodi alternativi per il controllo delle infestanti, che sono fondamentali per garantire la riduzione della dipendenza dai pesticidi.

Uno dei motivi è che la conoscenza disponibile è frammentata!

Ciò rende problematico raggiungere tutti gli attori interessati. Le reti AKIS dell’UE, nazionali e regionali sono insufficientemente connesse per favorire l’interscambio e la condivisione delle conoscenze tra gli attori, a causa di diverse barriere principalmente legate a una scarsa gestione dei flussi di conoscenza. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla diversità dei sistemi di produzione agricola che ricevono diversi tipi di supporto dalle autorità nazionali o regionali, dalle reti rurali, dai servizi di innovazione e/o consulenza, evidenziando il fatto che l’applicazione di tali soluzioni richiede contestualizzazione e adattamento per accelerare l’adozione di nuove conoscenze.